
Storia e Cultura
Il Comune di Pozzolengo conta 3.410 abitanti (Pozzolenghesi) e ha una superficie di 21,1 chilometri quadrati per una densità abitativa di 161,61 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 135 metri sopra il livello del mare.
Naturale e ultima balconata sulla distesa che accoglie la zona viticola del “Lugana”, Pozzolengo si adagia tra le colline moreniche al confine tra le province di Brescia, Mantova e Verona, alternando pianori a piccole alture, filari di pioppi, salici, platani e olmi a zone umide,fra cui gli incantevoli laghetti della Mantellina, ricche coltivazioni a vegetazione spontanea. La vicinanza del lago di Garda addolcisce il clima e consente lo sviluppo di specie vegetative e faunistiche diverse.
Caratteristico anche per le sue produzioni enogastronomiche fra cui i biscotti di Pozzolengo, il salame morenico De.co, il vino Lugana Doc e non ultimo lo Zafferano di Pozzolengo produzione di nicchia e di altissima qualità.
Il comune è dominato dal possente Castello, costruito sulla sommità del monte Fluno intorno all’anno Mille, al cui interno è presente un borgo medievale fortificato ancor oggi abitato, e da cui si può ammirare il sottostante Parco Don Giussani.
Di questo borgo non vanno dimenticati: la Chiesa parrocchiale di San Lorenzo, edificata nel 1510, che, situata in centro vicino a Palazzo Gelmetti, ora sede municipale, custodisce un organo Antegnati del 1600 e tele di grande pregio artistico; la Residenza Piavoli; la Residenza Brighenti; Villa Albertini con l’antistante piazza Don Gnocchi, e non ultima l’Abbazia di San Vigilio, eretta nel 1104 , Chiesa perfettamente restaurata che si trova all’interno dello Chervò Golf Hotel e Resort San Vigilio (importante struttura turistica e sportiva del paese).
All'inizio del ‘600 l'abitato di Pozzolengo risultava essere tra i più fiorenti dell'area. Tre decenni più tardi, però, durante la battaglia di Mantova e del Monferrato Pozzolengo subì un terribile assedio da parte dei lanzichenecchi, violenti soldati mercenari giunti in Italia per sostenere le truppe spagnole contro la Francia, guidati dal sanguinario conte Rambaldo di Collalto. Essi, dopo avere sterminato le milizie veneziane a Goito, entrarono a Peschiera del Garda, che venne conquistata e messa a ferro e fuoco. Dopo Goito e Peschiera, la tappa successiva dei barbari fu Pozzolengo. Dopo alcuni giorni di assedio alle mura del castello dove gli abitanti si erano rifugiati, questi riuscirono a respingere i lanzichenecchi infliggendo loro significative perdite. L'operazione venne lodata con un encomio autografo del doge Nicolò Contarini. Era il 14 giugno 1630.Successivamente anche il Doge di Venezia elogio’ la popolazione di Pozzolengo per la sua stoica resistenza.
Nell’ottocento il territorio fu teatro di battaglie risorgimentali che condussero all’indipendenza ed all’unificazione d’Italia e, in particolare, della battaglia di San Martino e Solferino del 24 giugno 1859 che concluse la Seconda Guerra di Indipendenza italiana.
Storia di Grandi Battaglie, Territorio e Curiosità
Il territorio di Pozzolengo fu abitato sin dalla Preistoria, anche se il primo insediamento abitativo si costituì intorno ad una mansio romana.
Intorno all’anno mille fu costruito il Castello, borgo fortificato sulla sommità del monte Fluno, all’interno del quale è tuttora visibile l’abside affrescata della Chiesa di San Lorenzo del 1300.
La chiesa parrocchiale, edificata nel 1510, custodisce un organo del 1600 e tele di grande pregio artistico attribuite al Brusasorci e al Celesti.
Le residenze storiche di particolare pregio sono concentrate nel centro storico, fra le quali spicca Palazzo Gelmetti, sede municipale dagli inizi del ‘900.
Nell’ottocento Pozzolengo fu teatro delle battaglie risorgimentali che condussero all’indipendenza ed all’unificazione d’Italia e, in particolare, della battaglia di San Martino e Solferino del 24 giugno 1859: combattuta fra l’esercito austriaco e quello franco-sardo che concluse la seconda guerra di indipendenza italiana. Fu la più grande battaglia, dopo quella di Lipsia del 1813, con la partecipazione di oltre 230.000 soldati.
Pozzolengo, ultima naturale balconata sulla distesa che accoglie la zona viticola del “Lugana”, borgo dominato dal Castello, fortezza medievale che sorge sul monte Fluno, si adagia tra le colline moreniche al confine tra le provincie di Brescia, Mantova e Verona, alternando pianori a piccole alture, filari di pioppi, salici, platani e olmi a zone umide, coltivazioni a vegetazione spontanea.
La vicinanza del lago di Garda addolcisce il cima e consente lo sviluppo di specie vegetative diverse, dalla macchia mediterranea alla flora alpina, orchidee selvatiche, ninfee bianche e gialle.
Nel territorio, agevole per percorsi che si snodano attraverso mutevoli paesaggi, è facile incontrare colonie di folaghe ed eleganti aironi in volo dagli specchi d’acqua che convivono in armonia con le attività di allevamento oggi inserite.
LE TORBIERE
Suggestivi ambienti caratterizzati da grande abbondanza di acqua, in movimento lento, dove si sviluppa vegetazione erbacea tipica di luoghi umidi, riserve di pesca e oasi abitativa per innumerevoli specie animali.
La torbiera della Mantellina è’ stata il set naturale del lungometraggio “Il pianeta azzurro” del regista Franco Piavoli. Poetica narrazione del ciclo delle stagioni nel paesaggio di campagna, dal risveglio della vita dopo le gelate invernali alle fioriture della primavera, del calore estivo nel lavoro dei campi e del crepuscolo dell’autunno.
Il nome Pozzolengo deriva da Pocelengum di cui si danno due interpretazioni , nella prima si analizza l’etimologia del nome “poce “ = villaggio e “lem” = campagna quindi paese di campagna, nella seconda si fa riferimento ai numerosi pozzi presenti sul territorio e da cui trae spunto anche il sigillo municipale che presenta appunto l’insegna di un pozzo.